Definizioni: L’emozione può essere definita come la componente soggettiva e affettiva associata alla condotta di un individuo.
La memoria è un processo di tipo attivo che consiste di tre distinti momenti:una fase di codifica, in cui l’informazione recepita viene tradotta in una rappresentazione interna; una fase di immagazzinamento, in cui l’informazione viene conservata in memoria; infine la fase del recupero in cui l’informazione archiviata in memoria può riemergere alla coscienza.
Teoria: Lo studio della relazione tra emozioni e memoria costituisce un importante settore di ricerca.
La connessione tra emozioni e memoria è stata dimostrata da studi di BOWEN, nel 1982. Secondo la prospettiva teorica di Bowen, le emozioni corrispondono a unità, o nodi di una rete; nel corso del tempo queste unità possono sviluppare connessioni con altre unità che, all’interno della rete, rappresentano eventi non connotati emotivamente.
Quando viene attivato un nodo corrispondente a uno stato emotivo, l’attivazione si diffonde ad altri nodi. E’ per questo motivo, per esempio, che ci leghiamo affettivamente a oggetti privi di valore o sogniamo ascoltando una certa canzone. Questo modello delle emozioni implica che la possibilità di ricordare un evento dipenda dallo stato d’animo: quindi, il ricordo è facilitato quando c’è una somiglianza tra lo stato d’animo di chi ricorda e la tonalità affettiva del contenuto. Questa è detta ipotesi della congruenza, sostenuta anche da Benjafield, quindi sostiene che il ricordo è facilitato quando c’è una coerenza degli stati d’animo nel momento dell’apprendimento e in quello della rievocazione. Infatti, il ricordo è favorito se l’umore nella fase di acquisizione è uguale a quello della fase del ricordo (questo è detto “effetto stato-dipendenza”); in secondo luogo, è stato dimostrato che la memoria è facilitata se gli eventi da ricordare hanno una tonalità affettiva della stessa valenza dell’umore di chi deve ricordare (effetto congruenza dell’umore).